Il problema dell’impermeabilizzazione, dal punto di vista architettonico, è molto complesso, nel senso che è un progetto estremamente tecnico, molto difficile che interessa poco ai progettisti architettonici perché occupando mediamente il 2-3% del valore di un edificio, essendo sulla copertura o in zone non visibili e poco interessanti, è nettamente trascurato.
Cosa succede dunque? Succede che il progettista tenderà a delegare la progettazione dei sistemi impermeabilizzanti.
E a chi delega? Se è intelligente, delega almeno ai produttori. Ma non tutti i produttori hanno un ufficio tecnico in grado di seguirli. Sono soltanto i più grandi (4-5 a livello nazionale) che hanno un ufficio tecnico in grado di seguire una progettazione a regola d’arte dei sistemi impermeabili.
Altrimenti chiamano al telefono il rappresentante di zona che oltre occuparsi di impermeabilizzazione, si occupa di mattoni, di cementi, di sigillanti, di altre mille faccende inerenti l’edilizia, il quale ne sa meno di loro.
Oppure in altre situazioni, avendone la “fortuna”, chiamano il loro cugino impermeabilizzatore, il quale ha un’idea vaga e spesso sbagliata di quello che deve fare.
Oppure viene chiamata direttamente un’impresa. Le imprese italiane specializzate in impermeabilizzazione sono circa 600, delle quali non più di 50 sono in grado di progettare sistemi impermeabilizzanti a regola d’arte.
Quindi o uno capita in quelle 50 imprese o capita in una situazione in cui non c’è speranza.
Tutto questo cosa ha portato?
Ha portato che su 100 contenziosi che ci sono in edilizia, 50 derivano dalle impermeabilizzazioni. Cioè l’opera che vale il 2-3% del valore del fabbricato, causa il 50% del contenzioso in edilizia.
Una percentuale folle.
Questa percentuale vale per tutti i paesi latini, non solo in Italia. In Francia, ad esempio, ultimamente la percentuale dei contenziosi in edilizia dovuti ai sistemi impermeabili è del 54%.
La cosa terribile è che se vai a giudizio e vai a vedere qual è stata la causa che ha determinato la non riuscita dell’esecuzione di questa impermeabilizzazione, scopri che nel 54% dei casi è un errore progettuale, nel 24% è un errore applicativo e il resto sono altre situazioni che non c’entrano né con l’uno né con l’altro.
Questo cosa vuol dire? Che non si sa progettare e non si sa eseguire una impermeabilizzazione a regola d’arte.
Fino agli anni ’90 c’erano degli operai che sapevano eseguire.
Oggi la vita media di un operaio o impermeabilizzatore che inizia questo mestiere non è più di cinque anni. Quindi quando comincia a capirci qualcosa, cambia mestiere perché è un mestiere molto duro.
Questa è la dura realtà dei fatti